Palazzo rinascimentale della Fortezza
Scheda tecnica
Autore: Ignoto
Datazione: XV secolo - seconda metà
Ubicazione: Rocca Malaspina
Il palazzo, sul lato sul del castello, è un raro esempio di ampliamento di una rocca medievale, nel tentativo di riprodurre il modello rinascimentale del palazzo all’interno di una costruzione, la fortezza, che dal punto di vista architettonico è completamente antitetica1. Infatti nel rinascimento era consuetudine per la nobiltà abbandonare il castello, che diveniva dimora della sola guarnigione, e di trasferirsi nel centro città in comodi palazzi o in splendide ville di campagna (come verrà fatto poi da Alberico I dal 1568). L’opera di trasformazione inizia dal 1442, anno in cui i Malaspina diventano marchesi di Massa ed è a Giacomo che si deve la realizzazione della residenza signorile.
La costruzione, a cui si accede attraverso un cortile, ha forma a L. L’ingresso del fabbricato è costituito da un portico con archi a tutto sesto poggianti su colonne, i cui capitelli sono decorati con foglie. Tra gli archi e le cinque finestre del primo piano una fascia dipinta con tondi e motivi floreali. Le aperture del piano terra sono ad arco, riquadrate da stipiti e architravi in marmo, i quali sono decorati al centro di uno scudo, simbolo dei Malaspina. Al secondo piano si trova un elegante loggetta formata da archetti a tutto sesto, sostenuti da colonnine2. La facciata è decorata con tondi, fregi e grottesche. In essa si aprono cinque finestre di forma rettangolare, diverse per decorazione marmorea. Il marmo, pietra di eccellenza del Rinascimento, è sempre presente in ogni zona del palazzo che, ingentilito da logge, decorazioni e affreschi, ha un atmosfera unica e affascinante resa anche dal contrasto con la ruvida struttura militare.
Alberico I Cybo Malaspina poi nella seconda metà del 1500 si occupò dell’ampliamento della costruzione militare, capace di contrastare le nuove armi da fuoco, con la restaurazione delle mura, l’edificazione di bastioni e camminamenti di ronda sopra le mura mentre non apportò modifiche alla residenza, visto il trasferimento al Palazzo Ducale.