Madonna del Carmine

Scheda tecnica



Autore: Ignoto
Datazione: XV secolo
Ubicazione: Chiesa di Santa Chiara

La pala d’altare, detta Madonna del Carmine, è conservata presso l’attuale Chiesa di Santa Chiara che un tempo apparteneva al convento delle Clarisse di Santa Chiara. Il convento e l’annessa chiesa vennero fondati da Taddea Cybo Malaspina nel 1554 vicino alla più antica Chiesa di San Giacomo, ai piedi della Fortezza. Il convento fu soppresso alla fine del Settecento e la rimanente chiesa assunse pochi anni dopo i benefici parrocchiali della Chiesa di San Giacomo, che fu demolita nel 1806. E’ da San Giacomo che proviene la tavola che, pur essendo dalla tradizione erroneamente attribuita al Bernardino da Luino, è ricca di contraddizioni compositive che ne rendono problematica non solo l’attribuzione ma anche una sicura collocazione cronologica.

L’opera raffigura la Madonna del Carmine in trono col Bambino e i santi Giovanni Battista, Giacomo, Pietro e Caterina d’Alessandria, ed il Beato Stoch, un rifondatore dell’ordine carmelitano. Un prima contraddizione compositiva è la disposizione delle figure attorno a Maria, in un semicerchio arretrante, esattamente opposto alla canonica disposizione quattrocentesca. Un altra è dovuta alle stesure pittoriche delle figure, con diversi spunti manierati, che si contrappongono ad altri momenti del dipinto quasi prerinascimentali, il che fa pensare anche ad interventi cronologicamente diversi. La scena poi si svolge su uno sfondo dorato lavorato a rombi, secondo l’uso Quattrocentesco che si protrasse in ambito ligure-lombardo. Il tutto è accentuato dalla collocazione all’interno di un altare barocco, ovviamente non originale e di epoca successiva1.

La Vergine è seduta su un trono e indossa il tradizionale mantello punteggiato di stelle dorate. In testa ha una grande corona gemmata, sorretta da due piccoli angioletti. In braccio ha il Bambino ignudo sorretto al suo collo. Ai lati San Giacomo, con il suo bastone da viaggio e San Pietro con le due grandi chiavi dorate. Giovanni Battista, sulla sinistra è vestito delle sue tradizionali pelli selvatiche mentre sul lato opposto S. Caterina indossa la sua corona dorata. Infine Beato Stoch è raffigurato in primissimo piano, nell’atteggiamento di ricevere lo scapolare del Carmine 2 dalla Vergine. Da qui l’ancona assume la denominazione di Madonna del Carmine 3.

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  1. Franca Leverotti (a cura di), I tesori di Santa Chiara (Pisa: Edizioni ETS, 2012), 137.
  2. Nella tradizone lo scapolare della Madonna del Carmine è l’abito dei carmelitani e indossarlo significa appartenere alla famiglia del Carmelo. Portare lo scapolare è una delle devozioni più amate tra il popolo di Dio. Chi lo indossa si consacra a Maria e vive sicuro della sua protezione in vita e certo che dopo la morte interverrà per lui.
  3. Franca Leverotti (a cura di), I tesori di Santa Chiara (Pisa: Edizioni ETS, 2012), 139-140.